

PARTE GENERALE
Definizione e finalità dello Sport del Soft Air
Il Soft Air è una disciplina sportiva di squadra avente la finalità di
incentivare il benessere, lo sviluppo e la tutela sia fisica che culturale degli Atleti che la
svolgono, attraverso una specifica e costante attività teorica, pratica ed educativa promovente
le qualità fisiche, morali ed intellettuali proprie di ciascuno dei suoi praticanti.
Principi generali cui si richiama il Soft Air
Il Soft Air è una disciplina che coordina le sue finalità sportive innanzitutto con i principi
fondamentali dell’amicizia e della solidarietà, senza distinzione di sesso, razza, religione,
nazionalità e ceto socio-culturale, parimenti accogliendo il pieno rispetto delle norme
dell’Ordinamento Generale dello Stato Italiano e degli Stati da esso riconosciuti,
Il Soft Air è una disciplina che rifiuta ogni forma e tipo di violenza nonché l’ideologia della
guerra mai intesa come primaria fonte ispiratrice bensì solo come circostanza storica e
dimensione tecnologica. In questo senso il Soft Air assume un’assoluta autonomia di immagine
rifiutando di caratterizzarsi con simboli identificativi di reparti, gruppi,associazioni e formazioni militari, para-militari e/o politiche.
Il Soft Air è svolto prevalentemente all’aria aperta ed i suoi praticanti condividono senza
eccezione alcuna l’obbligo del rispetto totale della Natura e dell’Ambiente, non solo evitando di
contaminarlo, inquinarlo e/o deturparlo, ma anche prodigandosi per la sua difesa rispetto a
qualunque forma di aggressione e con ogni forma di azione e collaborazione che si rendesse
possibile e/o necessaria.

Principi sportivi che regolano il Soft Air
In quanto disciplina sportiva, il Soft Air accoglie i valori basilari dello sport quali la Lealtà ed il
Fairplay, specie nelle occasioni competitive dove deve essere costantemente promosso da tutti
il miglior rispetto delle regole generali e tecniche di questo sport nonché l’imparzialità delle
valutazioni che si rendessero necessarie, per garantire sempre un confronto sereno e leale tra
gli Atleti atto a tutelare, valorizzare ed autenticare la loro prestazione atletica e sportiva.
Il Soft Air intende come valore primario e non altrimenti derogabile la tutela della salute e
dell’integrità fisica dell’individuo e della collettività, per lo scopo ispirandosi ai principi generali
della sicurezza, fissati anche in norme e precetti esterni a questa disciplina e stabilendo
specificamente i requisiti di sicurezza fisici e tecnici minimi al di sotto dei quali non può essere
praticato, intendendosi gli stessi come sua parte essenziale ed identificativa.
LA PRATICA SPORTIVA DEL SOFTAIR

Principi della pratica generica dello sport del Soft Air
Il Soft Air è uno sport e la sua pratica non è preclusa ad alcuno purché lo si svolga nel rispetto
della dignità e della sicurezza della persona, delle norme dell’Ordinamento Generale dello Stato
Italiano e, laddove applicabili, degli Stati da esso riconosciuti, nonché della normativa generale
sportiva stabilita da tutte le Istituzioni pubbliche e private a ciò preposte e per ciò competenti
e dei Regolamenti tecnici ed arbitrali specificamente previsti per questo sport, questi ultimi
sempre e comunque subordinati alle norme prima richiamate.
Tutti gli atleti praticanti il Soft Air si devono assoggettare al controllo sanitario previsto dalle fonti primarie, dal C.O.N.I. e/o nei casi più specifici da: Enti di Promozione Sportiva, Federazioni, Coordinamentie Circuiti di Gioco per Specialità in linea con la normativa generale di settore per la praticasportiva di discipline non agonistiche.
Principi della pratica competitiva dello sport del Soft Air
Il Soft Air può praticarsi anche in forma competitiva non agonistica, attraverso
manifestazioni, eventi, tornei, circuiti e campionati.
La pratica in detta forma è soggetta ai principi generali e sportivi previsti nei punti precedenti,
in particolare sottolineandosi l’importanza essenziale della Lealtà e della Solidarietà sportiva,
del Fairplay, nonché del controllo sanitario.
La forma non agonistica è l’unica con cui é attuabile la pratica competitiva del Soft Air e,
pertanto, ad essa si devono applicare le norme generali previste dal C.O.N.I. per gli sport non
agonistici, con particolare riferimento al divieto di esercizio professionale e/o di maturazione di
profitti per gli atleti partecipanti e per gli organizzatori degli eventi, manifestazioni, tornei e
campionati.
L’ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE
ED AMMINISTRATIVA DEL SOFT AIR
Principi amministrativi e giuridici generali
Il Soft Air è uno sport praticabile liberamente sia in squadra che in modo individuale, tuttavia
per la miglior tutela dell’integrità fisica degli sportivi ed a garanzia della salute e della proprietà
pubblica e privata, i praticanti si obbligano a vincolare la propria attività, sia essa competitiva
che non, alla presenza di polizze assicurative che garantiscano i Terzi da eventuali
danni alla persona ed alla proprietà che si dovessero verificare sia durante la pratica del Soft
Air che nel contesto dove esso possa trovare regolare collocazione.
Condividendo il contenuto della normativa dello Stato Italiano e di quella dei Paesi sulla tutela
della proprietà e dell’Ambiente, i praticanti il Soft Air si impegnano a svolgere questo sport nel
rispetto dei limiti e/o vincoli che gravassero su qualsiasi area geografica utilizzabile messa loro
a disposizione evitando, in ogni caso, di utilizzare spazi interdetti o comunque, il cui uso non
sia espressamente consentito dai proprietari o dalla Pubblica Amministrazione.
Lo sport del Soft Air può essere praticato esclusivamente con equipaggiamenti e/o attrezzature
che non siano contrari alla Legge ed in contesti e/o con modalità che non turbino l’Ordine
Pubblico: nello specifico le ASG vanno custodite e traportate in maniera oculata, consapevoli delle numerose aree grigie delle Normativa e della sensibilità comune
Principi associativi ed associazionistici
I praticanti il Soft Air condividono i principi generali dell’associazionismo sportivo definiti dalla
normativa nazionale di settore e, dove di competenza, dal C.O.N.I.
Per la miglior qualificazione dello sport del Soft Air e per garantire che esso rappresenti una
propria identità autonoma formalmente riconosciuta e condivisa, i praticanti si impegnano a
svolgerlo costituendo o vantando un’appartenenza a specifiche associazioni sportive
dilettantistiche correlate ad Enti di promozione sportiva, ad altre strutture amministrative
individuate dalla Legge per la tutela dell’associazionismo sportivo o, se del caso e ricorrendone
i presupposti, alle Federazioni Sportive Nazionali.
La costituzione delle associazioni sportive dilettantistiche del settore Soft Air è libera ed
espressione del principio di libertà associativa costituzionalmente previsto e garantito, tuttavia
dette realtà non possono trovare ispirazione né identità in principi contrari alla Legge e/o
all’Ordine Pubblico oppure risultare offensivi della Morale Pubblica.
Etica e concezione Arbitrale
Chiunque accetti l’incarico di svolgere la funzione arbitrale durante una gara o un
torneo di softair, si impegna a svolgerlo secondo i regolamenti ed i canoni imposti dall’ONASP, ente tecnico promanazione della FIPS
L’arbitro è una persona motivata e qualificata preposta a garantire e certificare determinati presupposti. La ripetibilità per tutte le squadre delle medesime difficoltà e l’esistenza di una serie di informazioni di condotta diffuse e condivise, consentono alla FIPS di misurare la prestazione sportiva con una precisione mai riscontrata altrove.
Questo significa in termini semplicistici che il giocatore di PCS/PCN anche senza una formazione arbitrale specifica affronta un torneo con una certa “filosofia”, che lo aiuta ad interpretare correttamente le eventuali aree grigie. Qualora per necessità di trama o per aumentare la componente ludica sia necessario inserire elementi recitativi, interpretativi o investigativi, esistono precise indicazioni (a cura del comparto arbitrale) su come trasmettere le informazioni ai giocatori.
L’arbitro quindi dalla figura sanzionatoria che ci trasmettono altri sport passa ad un ruolo costruttivo, essenziale come consulenza di fase di preparazione ma soprattutto come vero snodo tra il collegio organizzativo e i giocatori. E’ spesso sufficiente dare una chiara spiegazione in fase di briefing per fugare ogni dubbio e consentire OBJ estremamente fantasiosi e divertenti.
Naturalmente all’arbitro è affidata anche la gestione delle persone che fanno parte del settore come di quelle che partecipano come giocatori attaccanti. La figura di consulenza e non di repressione dell’illecito porta ad un atteggiamento cooperativo e pacificatorio in piena linea con i principi etici sopra richiamati.
Last but not at least l’arbitro è figura certificante: mette in gioco la propria “faccia” e credibilità sulla validità e conformità di quanto viene proposto. In altri termini ha una limitata influenza sulle dinamiche di gioco, quindi non può garantire il divertimento (concetto comunque molto soggettivo). Ma deve garantire che, al netto di errori e difetti personali (delle difese come degli attaccanti) o eventi completamente incontrollabili (meteo ad es.) la struttura di gioco non dia adito a problemi oggettivi, storture e violazioni di regolamento.