Come la storia insegna, spesso i successi arrivano per pura fatalità, come risultato di esperimenti con un’alta percentuale di fallimento, che vengono tentati comunque perché non c’è nulla da perdere e, mal che vada, si potrà dire “Io c’ero”.

Nel nostro caso i fatti sono andati proprio così. Siamo il risultato di un esperimento riuscito, nonostante tutto. E se qualcuno dovesse obbiettare che il “successo” e il “fallimento” dipendono dai punti di vista, ci troverebbe d’accordo ma non riuscirebbe comunque a farci cambiare idea.

Ma procediamo con ordine e partiamo dall’inizio.

TEAM VIPERS: LE ORIGINI

Correva l’anno 2017 e, in quel periodo, il settore juniores del Nucleo Ardente era ben nutrito da schiere di ragazzi entusiasti e sempre presenti agli allenamenti domenicali. Trattandosi di minorenni, noi madri li accompagnavano al campo e poi, con la scusa di fare quattro chiacchere e stare un po’ all’aperto, restavamo ad aspettare che finissero di giocare. Domenica dopo domenica, la trafila era sempre la stessa e sarebbe presto diventata pura monotonia se una mattina qualcuno non avesse lanciato la proposta di fare una giocata madri contro figli. Dietro alle insistenze dei ragazzi (che non vedevano l’ora di impallinarci per bene), con un po’ di titubanza, abbiamo accettato la “sfida” e siamo scese in campo. Inutile dire che il nostro esordio è stato disastroso: disorientate, impacciate e con delle oggettive difficoltà ad imbracciare i fucili. Ci hanno fatte nere! Fortunatamente per noi, però, qualcuno ha visto anche qualcosa di buono in quel gruppetto disorganizzato di donne e ha voluto fare un tentativo.

Cristiana “Nikiatta” Boella, giocatrice di esperienza ventennale e responsabile del settore juniores del Nucleo Ardente, nutriva da tempo il desiderio di formare una squadra femminile ma non aveva ancora avuto l’occasione di farlo. Fino a quella domenica.

Date le premesse, sapeva che sarebbe stata dura e probabilmente anche lei era scettica sull’esito di questo esperimento ma, visto che nella vita è meglio avere rimorsi che rimpianti, ha deciso comunque di fare un tentativo. Cosi, durante la settimana, ci ha convocato, ci ha parlato del suo progetto e ci ha chiesto “Siete con me?”. La risposta, peraltro scontata, è arrivata subito. Era il 5 dicembre 2017, giorno in cui è nato il Team Vipers, il primo team italiano interamente formato da sole donne.

Naturalmente nei mesi successivi, è stato necessario organizzarsi meglio. Nel frattempo alcune avevano abbandonato, altre erano entrate a far parte del Team, con nostra grande soddisfazione visto che, fin da subito, si sono rivelate degli ottimi “acquisti”. Fortunatamente, nonostante il viavai, la nostra squadra ha continuato a mantenere due qualità speciali di cui siamo sempre andate fiere: la coesione e il senso del gruppo.

Magari in futuro le cose cambieranno ma, ad oggi, non c’è mai stato un litigio, una discussione in campo o un qualunque fraintendimento che abbia creato delle tensioni tra di noi. Il che è piuttosto strano visto che siamo donne! Ovvio, ci sono spesso divergenze di vedute ma normalmente si riesce sempre a far collimare i diversi punti di vista. Il trucco forse sta nel cercare di chiarirsi subito e non lasciare questioni in sospeso. E noi su questo, modestia a parte, siamo delle professioniste visto che ogni occasione è buona per organizzare uno dei nostri viper-itivi, ovvero incontri mangerecci nei quali oltre a mangiare e a bere (responsabilmente), si parla di softair, di tattiche e di dinamiche di squadra. All’interno del club questi eventi suscitano un certo interesse, tanto che dobbiamo farli a porte chiuse perché c’è sempre qualcuno che tenta di imbucarsi.

DONNE E SOFTAIR

È innegabile che, pur essendo uno sport per tutti, il softair sia praticato più che altro da uomini e anche se a volte capita di imbattersi in qualche valorosa softgunner che milita in squadre maschili, trovare un team formato interamente da donne (almeno in Italia) è alquanto raro.

Per questo motivo, soprattutto in occasione delle gare, la nostra squadra desta sempre un po’ di curiosità: da chi ci dà per spacciate in partenza a chi, mentre facciamo la prova Joule, viene a congratularsi con noi per il solo fatto di esserci iscritte. Le reazioni sono variegate. Ci è anche già successo di essere invitate alle gare come special guest. È successo un paio di volte e noi abbiamo accettato con piacere.

In fondo non abbiamo certo iniziato a giocare con l’aspettativa di venire discriminate! Ci siamo integrate bene in questo ambiente prettamente maschile, ci sentiamo a nostro agio e ogni giocata diventa una buona occasione per imparare, crescere e divertirsi. E se poi arriva anche un buon piazzamento, ancora meglio.

Siamo convinte che nel gioco contino solo l’integrità e l’onestà. Nient’altro.

Non importa essere uomini o donne, con quale approccio si prepara una gara o con quale tattica si entra in un settore.

Anche perché se fosse cosi, avremmo risolto il 90% dei nostri problemi. Infatti, se nella pratica abbiamo ancora parecchio lavoro da fare, sulla teoria siamo più che preparate.

Quando partecipiamo ad una gara, conosciamo il book a memoria e, per ogni piazzola, abbiamo un piano A, B, C e cosi via fino alla fine. Poi a seconda di com’è stata organizzata la giocata, cerchiamo di applicare la tattica più adeguata. A volte va bene, altre volte no, ma avere tutto pianificato (o quasi) ci fa arrivare alle gare un po’ più tranquille. Diciamo che la speranza è quella di riuscire a compensare eventuali carenze tecniche con qualche buona idea. È vero che chi vive sperando non sempre fa una bella fine, però bisogna arrangiarsi come si può. Con buona pace degli arbitri di piazzola che a volte temono a chiederci se abbiamo letto il book e se abbiamo delle domande perché sanno già che ne abbiamo, e anche parecchie.

IL TEAM VIPERS OGGI

A volta mantenere una certa continuità negli allenamenti e nelle gare, ci risulta complicato perché il softair è uno sport bellissimo ma purtroppo c’è anche altro a cui pensare. Tra il lavoro, i figli, la famiglia e altri impegni, non sempre si riesce o si ha lo spirito giusto per andare a giocare.

Per questo motivo, preferiamo non iscriverci ad un campionato in particolare ma partecipare come squadra Open. In questo modo possiamo scegliere le tappe che ci sono più congeniali e concentrare gli allenamenti in periodi che vadano bene a tutte. Si, abbiamo già capito. Probabilmente ai puristi del softair questo approccio farà accapponare la pelle ma… lo abbiamo già detto che bisogna arrangiarsi come si può?

Arrivate a questo punto, crediamo non ci sia altro da aggiungere. Non possiamo anticipare nulla sul finale di questa storia perché il finale lo stiamo ancora scrivendo, aggiungendo un tassello ogni volta che giochiamo insieme.

In merito all’esperimento di cui si parlava all’inizio, è proprio vero che le parole “successo” e “fallimento” hanno sfumature diverse a seconda dei punti di vista.

Sul fallimento possiamo dire che, quando abbiamo iniziato, ci avevano pronosticato una settimana di vita. Nel nostro club pensavano che ci saremmo arrese al primo pallino, poi al primo insetto nel bosco e poi alla prima sconfitta. Per nostra fortuna (e anche un po’ per merito), il risultato è stato un altro. Abbiamo fatto ricredere persino Cristiana che, con molta soddisfazione, ci ha detto più volte “Voi siete state una sorpresa!”.

Siamo consapevoli che dobbiamo ancora fare tanta strada ma questo non ci spaventa perché siamo determinate ad affrontare questo percorso divertendoci, senza prenderci troppo sul serio e con l’entusiasmo del primo giorno.

E questo per noi è già il più grande dei successi.

Team Vipers

APS Nucleo Ardente – Imperia (IM)

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